Generazione Covid-19
La generazione Covid-19
non esiste ma potremmo chiamarla così, quei ragazzi che vanno dai 3 ai 30 anni.
Quelli che tutt’ad un tratto si sono visti chiedere di stare a casa e aspettare.
Sì, perché questa generazione Covid-19 è lì ferma a casa ad attendere.
A tre anni se stai a casa
con mamma e papà non te ne accorgi molto, anzi sei contento di averli tutti per
te; di quando in quando chiedi dell’amichetto della materna domandandoti che
fine ha fatto, dopo un po’ dimentichi. A 8 anni cominci a fare più domande e
più richieste, perché siamo a casa? Quando si torna a scuola? O quando posso
ricominciare a fare danza? Domande legittime, risposte vaghe. Ogni genitore si
ritrova ogni giorno con questo film. Passa il tempo e anche stare a casa e
vedere il mondo che scorre dalla finestra on-line comincia a stancare.
- La generazione Covid-19 ricopre un’ampia età di ragazzi che stanno perdendo la scuola, lo sport e i rapporti sociali, loro che soffrono maggiormente per un distanziamento sociale che diventerà sempre più una nuova regola di vivere le relazioni. Questo tempo non tornerà più. Un tempo che di solito dovrebbe essere fatto di scoperte, entusiasmo e passione. Sono loro che stanno più pagando e che continueranno a farlo se non verranno prese delle giuste scelte. C’è da auspicarsi che verranno trattati come meritano, ricordandoci di loro nelle prossime politiche per il lavoro, l’istruzione e la salute.
- La generazione Covid-19, sarà alle prese con problemi che i loro genitori e nonni non hanno avuto; non avranno quindi qualcuno che li aiuterà sul piano psicologico comportamentale. Considerando che questo tempo si allungherà di mesi, questa generazione si ritroverà a far fronte a richieste nuove da parte del mondo, a partire dalle competenze che il mercato del lavoro chiederà. Oltre alla flessibilità già ampiamente richiesta, cosa si prospetterà sarà sicuramente un bagaglio conoscitivo sempre più ampio. Loro che con lo smart working non hanno nessun problema. Loro che hanno più energia, più idee e più stimoli spesso si vedono preclusi dei campi e dei settori perché sono controllati da anziani con spesso idee, stimoli e energie esaurite.
Questo periodo ha già
creato un spartiacque tra il prima e il dopo. Come tanti chiedono, tutto è da
rivedere e ripensare ma per farlo occorre ascoltare e dialogare con la generazione-
Covid 19.
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