Il Lock-down da Covid-19 ha avuto tanti effetti sulla popolazione, tra questi uno salta subito all'occhio, l’aumento di bambini e ragazzi che sono in sovrappeso o obesi. I mesi passati a casa con i genitori, l’assenza di attività sportive o ludiche all'aria aperta, hanno avuto delle forti ripercussioni sulle generazioni più giovani. Il nostro paese spiccava già nella classifica europea per avere una percentuale di bambini in sovrappeso, “merito” della scarsa educazione alimentare e dei cibi considerati “junk food” ossia cibo malsano. Se escludiamo le cause puramente mediche, molte ricerche cliniche hanno mostrato che l’obesità nei bambini ha origine in alcune dinamiche familiari , le quali si mantengono fino all'età adolescenziale. Nelle dinamiche familiari più frequenti si ritrovano comportamenti alimentari e atteggiamenti culturali che i genitori trasmettono nel contesto familiare ed educativo collegati spesso a problematiche di comunicazione e interazione tra genitori
Quando ero piccola, i miei genitori solévano farmi giocare in un cortile vicino casa assieme ad altri bambini del quartiere. Allora il quartiere era piccolo e pieno di bambini che si riversavano in strada, pronti a creare ogni tipo di gioco. In estate come in inverno. Non c’era mai momento di noia, pieni sempre di cose da fare e provare. Il richiamo di mia madre era la campanella che mi riportava a casa perché si era fatto tardi. Ricordo che non smettevamo un attimo di saltare, correre e giocare con la palla: il gioco di uno era di tutti. Non mancava mai qualcuno che si facesse male, cadendo sull’asfalto o nel campo vicino casa (Non ancora un parco pubblico). Un vetro conficcato in qualche parte del corpo o i sassi ci procuravano piccole e grandi ferite; le croste del sangue in fase di cicatrizzazione sulle ginocchia e le cicatrici erano i nostri trofei da esibire. Io ho una cicatrice in fronte che mi è costata 3 punti al pronto soccorso.
“ I l gioco dovrebbe essere considerato l’attività più seria dell’infanzia .” (Montaigne ) Il gioco è l’attività essenziale nella vita di un bambino. Il gioco è un’attività che permette al bambino lo sviluppo delle funzioni cognitive e modella il suo intelletto. Attraverso il gioco il bambino impara, crea e gestisce il suo spazio-tempo. Ogni età ha i suoi giochi, a seconda dello sviluppo psicofisico del bambino. Il bambino può così esplorare, conoscere, apprendere. Nella prima infanzia il bambino ha delle specifiche esigenze: l’ esplorazione è alla base di questi bisogni. I giochi devono essere diversificati e fatti di materiali con il quale il bambino possa scoprire e sperimentare. I canali percettivi usati dal bambino sono il tatto, l’udito e la vista.
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