Post

Obesità infantile

Immagine
Il Lock-down da Covid-19 ha avuto tanti effetti sulla popolazione, tra questi uno salta subito all'occhio, l’aumento di bambini e ragazzi che sono in sovrappeso o obesi. I mesi passati a casa con i genitori, l’assenza di attività sportive o ludiche all'aria aperta, hanno avuto delle forti ripercussioni sulle generazioni più giovani. Il nostro paese spiccava già nella classifica europea per avere una percentuale di bambini in sovrappeso, “merito” della scarsa educazione alimentare e dei cibi considerati “junk food” ossia cibo malsano. Se escludiamo le cause puramente mediche, molte ricerche cliniche hanno mostrato che l’obesità nei bambini ha origine in alcune dinamiche familiari , le quali si mantengono fino all'età adolescenziale. Nelle dinamiche familiari più frequenti si ritrovano comportamenti alimentari e atteggiamenti culturali che i genitori trasmettono nel contesto familiare ed educativo collegati spesso a problematiche di comunicazione e interazione tra genitori

Ansia da Rientro?

Immagine
  Ansia da rientro? Come affrontare il rientro scolastico dei  figli?   "Finalmente i figli tornano a scuola!" Questa è una frase che i genitori faticano a pronunciare per u no scaramantico rito pre-scolastico. La paura che questo non   accada è in tanti di loro. Il 14 settembre suoneranno le campanelle delle scuole in Italia e  i bambini e ragazzi, ritroveranno i loro amici, i loro  professori, i loro maestri e la scuola. Luogo che hanno lasciato  all'inizio di marzo. Quelli più piccoli faticano a ricordarla e   sicuramente non saranno giorni facili. Come possiamo aiutarli? La cosa importante è prepararli prima di riprendere la scuola. Ricordare le regole che spesso in questi mesi abbiamo sentito sono un buon inizio:              Lavare e disinfettare le mani più spesso;              Mantenere la distanza fisica dag li altri compagni;              Indossare la mascherina;             Evitare di condividere oggetti con altri compagni, tra cui bottiglie di

Che giochi fa mio figlio?

Immagine
“ I l gioco dovrebbe essere considerato l’attività    più seria dell’infanzia .” (Montaigne ) Il gioco è l’attività essenziale nella vita di un bambino. Il gioco è un’attività che permette al bambino lo sviluppo delle funzioni cognitive e modella il suo intelletto. Attraverso il gioco il bambino impara, crea e gestisce   il suo spazio-tempo. Ogni età ha i suoi giochi, a seconda dello sviluppo psicofisico del bambino. Il bambino può così esplorare, conoscere, apprendere. Nella prima infanzia il bambino ha delle specifiche esigenze: l’ esplorazione è alla base di questi bisogni. I giochi devono essere diversificati e fatti di materiali con il quale il bambino possa scoprire e sperimentare. I canali percettivi usati dal bambino sono il tatto,   l’udito e la vista.

Come nasce il rispetto di Sé?

Immagine
Rispettare Sé stessi è importante per le nostra vita, per le scelte intraprese e la base di tanti modi di agire. Apprendere il rispetto per Sé stessi è importante per amarsi, aver fiducia nell'altro  e per sviluppare una sicurezza interiore. Se mi rispetto sceglierò come amici e come partner persone che mi rispettano e mi amano allo stesso modo, in caso contrario svilupperò un’insana relazione con il proprio corpo e conseguentemente con gli altri. Permettendo così a emozioni negative di entrare nella mia testa cementando così i mattoni dell’insicurezza, della paura e della svalutazione di Sé stessi.

Quando la mente maltratta il corpo

Immagine
Fin dall’antichità la mente e il corpo sono stati studiati come due entità distinte, separate e non comunicanti tra di loro. Un’impostazione metodologica che ci ha portato a considerare la mente come un accessorio del corpo , convalidando questa tesi ancora molto presente nella medicina contemporanea. (Si cura il sintomo ma non la causa che lo determina) Tuttavia le neuroscienze nell’ultimo secolo hanno svelato molto del funzionamento del cervello e delle sue interazioni con il corpo , non rilegandolo in serie B ma restituendogli lo spazio che si merita. Ci sono tanti disturbi psicopatologici che bersagliano il corpo la cui origine è nella mente , tra questi i disturbi alimentari . Spiccano fra tutti, per quantità di soggetti colpiti, l’anoressia e bulimia.

La solitudine dei numeri primi o la sindrome di Hikikomori?

Immagine
I ragazzi vivono l’ adolescenza come un momento della vita per far incetta di ogni genere di esperienza: nuove e continue amicizie, ricerca di luoghi da conoscere e da sperimentare, scoperta del sesso, per alcuni anche droghe. Sul piano psicologico l’adolescente vive questo periodo come se fosse sulle montagne russe, in un su e giù di emozioni  che lo portano a sentirsi sempre in balia di qualcosa, alla stregua del limite. Uno stato completamente nuovo, intenso che lo conduce ad una maggiore conoscenza di Sé stesso e del mondo confinante. In questa fase gli adolescenti assomigliano ai numeri primi della matematica, i quali sono divisibili solo per Sé stessi portandoli a vivere uno stato di solitudine. La solitudine di colui che si sente poco capito dalla società e poco la capisce. Una solitudine non voluta ma inevitabile, uno dei tanti traguardi da raggiungere per cambiare e crescere. I numeri primi, lo sappiamo, rimangono tali a vita, gli adolescenti evolvono, crescono si svilup

I bambini non hanno più le ginocchia “Sbucciate”

Immagine
Quando ero piccola, i miei genitori solévano farmi giocare in un cortile vicino casa assieme ad altri bambini del quartiere. Allora il quartiere era piccolo e pieno di bambini che si riversavano in strada, pronti a creare ogni tipo di gioco. In estate come in inverno. Non c’era mai momento di noia, pieni sempre di cose da fare e provare. Il richiamo di mia madre era la campanella che mi riportava a casa perché si era fatto tardi. Ricordo che non smettevamo un attimo di saltare, correre e giocare con la palla: il gioco di uno era di tutti. Non mancava mai qualcuno che si facesse male, cadendo sull’asfalto o nel campo vicino casa (Non ancora un parco pubblico). Un vetro conficcato in qualche parte del corpo o i sassi ci procuravano piccole e grandi ferite; le croste del sangue in fase di cicatrizzazione sulle ginocchia e le cicatrici erano i nostri trofei da esibire. Io ho una cicatrice in fronte che mi è costata 3 punti al pronto soccorso.